Ultima modifica: 2 Febbraio 2024
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INCONTRO DELLO STORICO E SCRITTORE CARLO GREPPI CON GLI STUDENTI DELL’ISTITUTO TECNICO TECNOLOGICO “G. MARCONI” DI FORLI’

Donatella Rabiti, docente-referente ITT “Marconi” per Progetto “Incontro con l’autore” e Progetto “Viaggio della Memoria”

Nella mattinata di Martedì 30 gennaio 2024, studenti delle classi quinte e quarte dell’Istituto Tecnico Tecnologico “G. Marconi” di Forlì hanno incontrato lo scrittore e storico Carlo Greppi presso l’Aula Magna della loro scuola. Greppi è Socio fondatore dell’associazione Deina, organizza da diversi anni Viaggi della Memoria, con i quali ha accompagnato moltissimi studenti provenienti da tutta Italia ad Auschwitz e in altri ex lager del Terzo Reich.

Ha pubblicato molti saggi e romanzi legati alla storia del Novecento. Tale esperienza didattico-formativa è rientrata nel Progetto “Incontro con l’autore”, presente nella Sezione di ampliamento delle attività scolastiche del PTOF del corrente anno scolastico dell’ITT “G. Marconi”.

Le finalità previste dal Progetto sono state le seguenti: – realizzare un’occasione d’incontro e confronto tra i ragazzi e un autore/ricercatore di storia del Novecento; – promuovere un atteggiamento positivo nei confronti della lettura, intesa come momento di conoscenza, riflessione e crescita personale, avvicinando sempre più gli alunni alla lettura della narrativa storica; – conoscere le vicende dei prigionieri dei campi di concentramento durante la Seconda Guerra Mondiale, attraverso le ricerche che l’autore ha condotto su documenti e testimonianze riguardanti uomini semplici, che di solito restano sconosciuti alla Storia ufficiale dei libri studiati a scuola.

Le domande e gli interventi dei ragazzi hanno spaziato in vari ambiti del lavoro di storico, dalla metodologia della ricerca delle fonti, alla necessità di vagliare la veridicità delle informazioni raccolte. La loro attenzione è stata catturata, in particolare, dalla vicenda di Primo Levi, salvato dalle condizioni terribili del lager grazie all’aiuto di un uomo povero, scontroso, che insieme ad altri operai si recava dentro al campo per lavorare.

Si chiamava Lorenzo Perrone e per sei mesi, quasi tutti i giorni, rischiò la vita per portare a Primo Levi una gavetta di zuppa. In “Se questo è un uomo” Primo Levi scrisse: “Credo che proprio a Lorenzo debbo di essere vivo oggi”. Perrone, alcolizzato, attaccabrighe, che dopo la fine della guerra visse ai margini della società fino alla morte avvenuta nel 1952, potrebbe essere definito “una pietra di scarto”. Ma il suo amico Primo non lo dimenticò mai e, mentre dentro al lager nazista era considerato solo un “pezzo”, niente più di un numero tatuato sul braccio, vide in quel taciturno muratore piemontese di Fossano un’autentica “testata d’angolo” di umanità che lo strappò alla morte per malnutrizione. Dal dialogo che si è creato tra i ragazzi e lo storico Greppi sono emersi spunti di riflessione originali profondi. Come ad esempio il quesito di uno studente che si è domandato cosa si possa fare per contrastare la realtà odierna ancora immersa nelle guerre, nei massacri e nelle persecuzioni per ragioni etniche, culturali e religiose, nonostante ogni anno il 27 gennaio si ricordi la Giornata della Memoria. Un altro ha domandato a Greppi se continuerà a condurre ricerche storiche su uomini spesso dimenticati dalla grande storia come Perrone. Lo scrittore ha risposto dicendo che sono proprio queste le ricerche che più lo appassionano. Al termine dell’incontro una studentessa ha chiesto allo scrittore: “se oggi avesse la possibilità di incontrare Lorenzo Perrone, cosa gli chiederebbe?”. Dopo un breve momento di riflessione lo studioso ha risposto: “gli chiederei: perché l’hai fatto? Perché hai rischiato la vita per aiutare Primo Levi? E credo che la sua risposta sarebbe una domanda che oggi faccio a me stesso e a voi: perché no?”